Glossario di Economia & Finanza
Glossario di Economia & Finanza
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Capitolo
Unità contabile rilevante ai soli fini della gestione e della rendicontazione. Esso non costituisce più oggetto di approvazione parlamentare ai fini della previsione della spesa.
Capitolo Aggiunto
Capitolo di entrata o di uscita istituito con provvedimento amministrativo nel corso della gestione per registrare i residui formatisi nella gestione precedente in relazione ad un oggetto per il quale non esistano i corrispondenti capitoli nel bilancio in gestione.
Categoria
E' un'aggregazione di più capitoli aventi natura economica omogenea. Per l'entrata le categorie sono raggrup-pamenti di capitoli riferentisi a cespiti aventi "natura" simile. Esse sono complessivamente pari a 15, di cui 5 del Titolo I, 7 del Titolo II e 3 del titolo III. Quelle relative ai primi due titoli realizzano una classificazione di tipo “giuridico-finanziaria”, mentre quelle relative alla terza realizzano una classificazione “finanziaria-patrimoniale”. Per la spesa le categorie sono presentate in un quadro contabile allegato allo stato di previsione del Ministero del Tesoro, al fine di una classificazione economica (articolo 6, legge n. 468 del 1978, modificato dalla legge n. 94 del 1997).
C.C.T. - Certificati di Credito del Tesoro
Titoli fruttiferi del debito patrimoniale a medio e lungo termine, emessi dal Tesoro per finanziare esigenze di bilancio.
Fanno parte di questa famiglia di titoli:
i C.C.T. a tasso variabile, indicizzati al rendimento dei B.O.T., annuale o semestrale a seconda che siano stati emessi prima o dopo il 1° gennaio 1995;
i C.C.T. a tasso fisso, emessi principalmente per il ripianamento dei debiti pregressi del settore pubblico;
i C.T.E. (vedi voce);
i C.T.R. (vedi voce);
i C.T.S. (vedi voce);
i C.T.O. (vedi voce);
i C.T.Z. (vedi voce).
Centro di Costo
E'un’unità organizzativa cui è assegnata la responsabilità di gestire risorse che generano costi; sulla base di specifiche rilevazioni è possibile stabilire come sono state impiegate le risorse dall’unità organizzativa nell’arco temporale considerato, ovvero, se e come gli obiettivi di costo, prefissati in sede preventiva, sono stati conseguiti.
Centro di Responsabilità Amministrativa
Indica l’ufficio di livello dirigenziale generale cui viene riferito il sistema di risorse finanziarie espresso dalle unità previsionali di base deliberate dal Parlamento.
Circolazione di Stato
E' costituita dalla moneta e dai biglietti di Stato emessi, al netto di quelli logori ritirati dalla circolazione.
Classificazione Amministrativa
E' uno degli aspetti di rappresentazione della spesa nel bilancio dello Stato. L’ultima legge di riforma del bilancio lascia inalterata l’esposizione e la ripartizione per stati di previsione dell’entrata e della spesa, ma introduce, in luogo delle Rubriche, i centri di responsabilità come punti di riferimento per la gestione delle risorse assegnate e come unità previsionali di base di primo livello.
Classificazione Economica
Aggregazione delle spese, secondo l’analisi economica, in categorie (articolo 6 legge n. 468 del 1978, modificato dalla legge n. 94 del 1997).
Classificazione Funzionale
Aggregazione delle spese in base all’analisi fino al terzo livello della finalità della spesa. In prospettiva la classificazione funzionale potrebbe coincidere con quella per funzioni-obiettivo (articolo 6 legge n. 468 del 1978, modificato dalla legge n. 94 del 3 aprile 1997).
Consumi Pubblici
E' un aggregato costituito dalle seguenti categorie di spesa corrente: organi costituzionali, personale in servizio ed in quiescenza, acquisto di beni e servizi, ammortamenti. Tale aggregato in contabilità nazionale misura, in mancanza di un più idoneo sistema di rilevazione diretta, l'entità dei beni e servizi prodotti dallo Stato e destinati al consumo.
Contabilità Speciali
Conti aperti, previa autorizzazione della Direzione generale del Tesoro, presso le Sezioni provinciali di Tesoreria per ricevere i versamenti fatti da Amministrazioni o funzionari statali, nonché da Enti ed organismi pubblici, per costituire le disponibilità di cui poter disporre mediante ordini di pagamento. Esse sono state anche aperte in attuazione dell'articolo 40 della legge n. 119 del 1981, che ha fissato limiti per il mantenimento da parte degli enti pubblici di disponibilità liquide presso le banche (vedi "rientro depositi bancari").
Conti Correnti di Tesoreria
Sono istituiti presso la Tesoreria centrale dello Stato con decreto del Ministro del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica e ne possono essere titolari Amministrazioni ed Aziende autonome dello Stato, nonché Enti ed organismi pubblici ed Istituti ed Aziende di credito. Previa costituzione su detti conti delle relative disponibilità, i titolari degli stessi possono ordinare alle Sezioni provinciali di Tesoreria di effettuare pagamenti per loro conto (articolo 576 Regolamento contabilità di Stato).
Conti della Finanza Pubblica
In tale dizione si comprendono (articoli da 25 a 30 della legge n. 468 del 1978):
i bilanci degli enti che costituiscono il settore pubblico (vedi "Settore pubblico");
i conti di cassa che i predetti enti sono tenuti ad elaborare, con cadenza trimestrale e sulla base di appositi prospetti, ai fini della formulazione ed eventuale revisione della stima annua del fabbisogno del settore pubblico e dell’evidenziazione dei relativi risultati trimestrali;
i conti consolidati di cassa degli stessi enti e quelli consolidati relativi al settore statale ed al settore pubblico (vedi “Relazione di cassa”).
Conti Consolidati dei Settori "Statale" e "Pubblico"
Sono conti che, con riferimento alla gestione di cassa, consolidano le operazioni di bilancio degli enti che costituiscono i settori cui sono intestati (vedi "Settore statale" e "Settore pubblico allargato").
Essi vengono redatti dal Tesoro (articolo 30 della legge n. 468 del 1978) per essere inseriti nella Relazione trimestrale di cassa (vedi “Relazione di cassa”), nei documenti previsionali (ad esempio, Documento di programmazione economico-finanziaria) e di consuntivo (ad esempio, Relazione generale sulla situazione economica del Paese).
Essi danno una visione unitaria degli effetti dell'azione pubblica - program-mata o eseguita - sull’evoluzione delle componenti sia reali che finanziarie del sistema economico, con riferimento anche alla necessità di controllo della liquidità.
Conti pubblici consolidati
Essi possono essere di competenza e di cassa a seconda che riguardino il consolidamento delle operazioni gestionali, rispettivamente di compe-tenza e di cassa, di due o più enti ed organismi pubblici che possono essere legati da reciproci rapporti debitori e/o creditori che, per effetto del consolidamento, vengono in tali conti eliminati.
Conto Consolidato delle Amministrazioni Pubbliche
E' redatto annualmente a consuntivo dall'ISTAT ed in sede previsionale dall’ISCO, al fine di conoscere l'impatto delle operazioni dell’operatore pubblico sulla evoluzione del prodotto interno lordo e di talune sue componenti. Ha come area di riferimento gli enti che producono servizi non destinati alla vendita. Esso riflette le operazioni gestionali di tali enti - con esclusione di quelle finanziarie - sulla scorta del criterio della competenza economica ed in termini di contabilità nazionale (vedi "Amministrazione pubblica").
Conto Consolidato del Settore Pubblico
E' un conto consuntivo di cassa annuale elaborato dalla Banca d'Italia e pubblicato dalla stessa in vari documenti ufficiali (ad esempio, nella Relazione Annuale).
Conto del Bilancio
Costituisce la prima parte del Rendiconto generale dello Stato (vedi tale voce) in cui si dà conto delle risultanze della gestione finanziaria dell’esercizio, distintamente per la competenza, la cassa ed i residui (articolo 22 della legge n. 468 del 1978).
Conto del Patrimonio
Costituisce la Parte II del Rendiconto generale dello Stato (vedi tale voce) in cui si riassumono e si dimostrano le attività e passività finanziarie e patrimoniali, nonché i punti di concordanza con il conto del bilancio. Fra i documenti che lo corredano, di rilievo il conto del Tesoriere centrale ed il conto dell’Istituto bancario che svolge il servizio di Tesoreria provinciale (vedi "Conto del Tesoriere centrale" e "Conto del Tesoriere provinciale") (articolo 22 della legge n. 468 del 1978).
Conto del Tesoriere Centrale
Illustra le operazioni di incasso e di pagamento del bilancio e quelle concernenti i debiti e crediti di Tesoreria effettuate dalla Tesoreria centrale (articoli 630 e successivi del Regolamento di contabilità). Ha la natura di "conto giudiziale" e deve essere reso dal Tesoriere Centrale entro tre mesi dalla chiusura dell'esercizio di riferimento alla Direzione generale del Tesoro, per essere trasmesso alla Corte dei conti. Tale conto viene peraltro accluso al conto generale del patrimonio (articolo 22 della legge n. 468 del 1978).
Conto del Tesoriere Provinciale
E' analogo al Conto del Tesoriere centrale (vedi tale voce), ma è reso dalla Banca d’Italia, cui è affidato il servizio di Tesoreria provinciale, ed illustra e certifica le operazioni (di bilancio e di Tesoreria) effettuate dalle Sezioni di Tesoreria provinciali (articoli 631 e successivi del regolamento di contabilità). Anch'esso deve essere allegato al Conto generale del patrimonio (articolo 22 della legge n. 468 del 1978).
Conto di Disponibilità del Tesoro per il Servizio di Tesoreria
Rappresenta il nuovo conto detenuto dal Tesoro presso la Banca d’Italia per il servizio di tesoreria (legge 26.11.1993, n. 483). Le disponibilità liquide iniziali di tale conto sono state reperite attraverso un’apposita emissione di titoli di Stato, per un importo nominale di 31.000 miliardi di lire e un netto ricavo di 30.670 miliardi, collocati a prezzi di mercato presso la Banca d’Italia. Il conto di disponibilità sostituisce il soppresso "conto corrente per il servizio di Tesoreria Provinciale" ma, a differenza di quest’ultimo, in ottemperanza all’art. 104 del Trattato di Maastricht (vedi voce), non può mai presentare un saldo negativo. Se ciò dovesse accadere, la Banca d’Italia sospenderebbe immediatamente tutti i pagamenti. Di norma il saldo a fine mese del conto non deve risultare inferiore a 30.000 miliardi di lire; se tale saldo dovesse, per tre mesi consecutivi, registrare un valore inferiore a tale limite, il Ministro del Tesoro dovrebbe riferire al Parlamento sulle cause dell’insufficienza del saldo e sugli eventuali provvedimenti correttivi. Se il saldo di fine mese dovesse risultare inferiore ai 15.000 miliardi, il Ministro dovrebbe, entro il giorno 5 del mese successivo, inviare una relazione scritta al Parlamento, sempre indicando cause ed eventuali rimedi da adottare.
Conto Riassuntivo del Tesoro
Indica il documento che - pubblicato come supplemento alla Gazzetta Ufficiale (articolo 609 del Regolamento di contabilità) - dà conto mensilmente di tutte le operazioni di Tesoreria effettuate nel periodo, vale a dire:
degli incassi e dei pagamenti di bilancio, distinti per competenza e residui ed analizzati anche secondo le principali classificazioni di bilancio;
dei debiti e crediti di Tesoreria (vedi tali voci).
Esso dà quindi conto, per il periodo di riferimento, del risparmio pubblico, del saldo da finanziare e del saldo di esecuzione del bilancio, nonché della Situazione del Tesoro (vedi le relative voci). Riporta inoltre in appendice le situazioni del "bilancio di competenza" (aggiornamento delle previsioni iniziali e situazione degli accertamenti e degli impegni), della Banca d’Italia e, trimestralmente, del debito pubblico.
Copertura Finanziaria
Disponibilità necessarie a finanziare, a seguito di iniziative legislative, nuove o maggiori spese, oppure minori entrate da iscrivere in bilancio (articolo 81, quarto comma, della Costituzione) (vedi "Bilancio pluriennale").
Crediti dei Fornitori
Riguardano forniture di beni e servizi ad Enti del settore pubblico allargato eseguite ma non pagate; tali partite talvolta vengono considerate nel calcolo dei fabbisogni del settore statale e pubblico allargato, quali elementi diminutivi degli stessi, allorquando tali fabbisogni devono essere utilizzati ai fini della valutazione della quota dell'espansione del credito totale interno assorbita dall'operatore pubblico.
Crediti di Tesoreria
Sono operazioni riportate in un conto apposito del Conto riassuntivo del Tesoro e consistono in pagamenti che la Tesoreria effettua per conto del bilancio e per l'espletamento di altri compiti di pertinenza della Tesoreria. Tali operazioni sostanzialmente riguardano:
gli interessi sui B.O.T. fino al momento della scadenza;
il servizio del Portafoglio;
i sospesi di Tesoreria;
le sovvenzioni all'Azienda postale;
il saldo, a credito del Tesoro, del conto corrente per il servizio di Tesoreria provinciale.
(Per ciascuna di tali operazioni si veda l’apposita voce).
Credito Totale Interno
E' pari alla sommatoria:
degli impieghi delle Aziende di credito (in lire ed in valuta) e degli Istituti di credito speciale;
delle emissioni di obbligazioni da parte delle imprese private e degli Enti territoriali;
del fabbisogno complessivo interno del settore statale decurtato dei finanziamenti netti del Tesoro alle istituzioni creditizie.
L'espansione annuale o infrannuale di tale aggregato costituisce uno dei possibili obiettivi intermedi della politica monetaria, funzionale al perseguimento degli obiettivi finali della stessa (equilibri interni ed esterni, sviluppo del reddito, ecc. ).
Criteri di Convergenza (Indicatori dei)
Sono i parametri che misurano il rispetto dei criteri di convergenza stabiliti dal protocollo allegato al Trattato di Maastricht. Essi sono i seguenti:
il 3% per il rapporto fra il disavanzo pubblico, previsto o effettivo, e il prodotto interno lordo ai prezzi di mercato;
il 60% per il rapporto fra il debito pubblico e il prodotto interno lordo ai prezzi di mercato. Può non essere soddisfatto a condizione che detto rapporto si riduca in misura sufficiente e non avvicini al suddetto valore con ritmo adeguato;
il tasso medio d’inflazione (non può superare di oltre 1,5 punti percentuali quello dei tre Stati membri che, nell’anno anteriore a quello in esame, hanno conseguito i migliori risultati in termini di stabilità dei prezzi);
la stabilità del tasso di cambio, nell’ambito dei normali margini di fluttuazione stabiliti dallo SME;
il tasso d’interesse nominale a lungo termine (non deve eccedere di oltre 2 punti percentuali quello dei tre Stati membri che hanno conseguito i migliori risultati in termini di stabilità dei prezzi).
Crowding Out
Con tale termine si indica l’effetto di spiazzamento che il settore privato subisce, ad espansione di credito totale interno invariata, allorquando il fabbisogno pubblico (al netto dei finanziamenti dello stesso alle imprese) si attesta su livelli superiori a quelli programmati (vedi "Credito totale interno").
C.T.E. - Certificati del Tesoro in E.C.U.
Sono titoli espressi in European currency unit a medio e lungo termine (3-8 anni) ed a tasso fisso, emessi sul mercato interno.
C.T.O. - Certificati del Tesoro con Opzione
Sono titoli a tasso fisso che danno facoltà al portatore di chiedere il rimborso anticipato alla metà della vita del titolo; l’ultima emissione di questi titoli risale al mese di maggio 1992.
C.T.R. - Certificati del Tesoro Reali
Sono titoli a lungo termine a tasso fisso il cui valore nominale si rivaluta annualmente in base alle variazioni del deflatore del P.I.L. al costo dei fattori.
C.T.S. - Certificati del Tesoro a Sconto
Sono titoli la cui remunerazione è distribuita tra un significativo scarto di emissione, derivante da un prezzo d’emissione sotto la pari, e una cedola variabile annua, indicizzata al rendimento dei B.O.T. a 12 mesi. Ne sono state effettuate solo quattro emissioni, tutte ormai scadute, nel corso del 1987.
C.T.Z. - Certificati del Tesoro Zero Coupon
Sono titoli di medio termine (18-24 mesi) privi di cedole, con remunerazione interamente costituita dallo scarto di emissione. Tale scarto viene contabilizzato come interesse alla scadenza del titolo.
AVVERTENZE LEGALI: Il presente glossario contiene definizioni di massima di termini economici e finanziari senza valore legale.